Canestro e Fallo: CANTO DI NATALE
Bando al cinismo da adolescenti ribelli, il Natale è bello. E’ bello e a Reggio Emilia piace festeggiarlo con noi. Non la stagione del ritorno in A, dove venne a farci visita alla prima di campionato e ci diede il benvenuto spaccandoci il cul…ehm, battendoci in maniera piuttosto netta. Ma poi, forte di averci fatto un enorme regalo fuori stagione battendo la Virtus Bologna e permettendoci una clamorosa salvezza fuori tempo massimo (indimenticabile la scena degli spalti muti, dopo aver sconfitto Pesaro, in attesa degli aggiornamenti di Marco Galli, in versione oracolo, prima del boato catartico), ha deciso di inaugurare una nuova tradizione venendoci a trovare sotto le feste. Saranno i colori biancorossi adatti al periodo, chi lo sa. E poi quest’anno c’è anche Chris Wright (pioggia di cuoricini) e a Natale fa sempre piacere rivedere chi ami.
Sono tutte visite gradite, soprattutto perché finite bene. Lo scorso anno, senza i favori del pronostico, si vinse in maniera convincente. Quest’anno, beh, quest’anno, Mado’ quest’anno. Andiamo con ordine: Reggio ha iniziato male, complici una discrete serie di sfighe, ma arriva al “Ruffini” nel suo momento migliore. Torino la aspetta reduce dal passaggio del turno in Eurocup con l’impresa di Istanbul (Signore, lo ammetto. Non ho avuto il coraggio di guardare i liberi di Garrett. Ho la pressione alta. Perdonami) e la quasi contemporanea sconfitta della simpaticissima Andorra in casa del Levallois, che ha fatto svanire il sogno della squadra coi tifosi peggio vestiti della storia. O meglio, vestiti come sarebbe andato di moda in una puntata di Beverly Hills 90210.
Forte di questo, e dell’aver fatto il più bel video di auguri natalizi del mondo sportivo con “All together now”, l’Auxilium ha deciso di spazzare via gli avversari con una prestazione pazzesca che ha fatto strabuzzare gli occhi ai tifosi: dominio dall’inizio alla fine senza nemmeno uno di quei patemi d’animo che, in questi tre anni, si è spesso seduto accanto a noi, ammiccante, sugli spalti. Garrett e Patterson lasciano il palcoscenico ad altri protagonisti: un Okeke sempre più forte, un Vujacic in versione rockstar con gli occhiali protettivi messi e tolti, un Mbakwe splendido, un Iannuzzi in ripresa, il tutto col solito Washington demoniaco anche vicino alla nascita del Bambin Gesù.
Tanti i momenti da mettere sotto l’albero nella serata per la squadra di un sempre ottimo Banchi: l’alley oop di Mbakwe, le tre triple consecutive di Vujacic a lavare lo 0/10 bolognese, Washington che chiude il primo quarto con un tiro vincente contro ogni legge della fisica e della logica e apre il secondo con una schiacciata che mamma mia, Okeke più o meno qualsiasi cosa faccia, ma con menzione speciale per le due schiacciatazze nell’ultimo quarto, le tante difese cattive anche sul più venti, gli ingressi di Stephens e Parente accolti con un’ovazione. E, nel finale, si fa in fretta al passare dallo spirito natalizio al clima 31 dicembre: Vujacic che incita il pubblico ogni tre per due, Okeke che gli va dietro, tutti che se la ridono, il Palazzo che urla ebbro e sei subito al Capodanno alle Rotonde di Garlasco, ma con musica indubbiamente migliore. Menzione speciale per i pochi tifosi reggiani presenti: al di là della prova della squadra, discreta prestazione canora e consumo di alcol apparentemente degno del periodo festaiolo, bravi.
Usciamo dal “Ruffini” col cuore pieno di gioia per la vittoria e, soprattutto, perché a Santo Stefano saremo ancora lì, con la panza piena e la Citrosodina a portata di mano per godersi la sfida contro Kazan che potrebbe addirittura farci arrivare secondi. Seriamente, chi lo avrebbe mai pensato dopo i sorteggi? Auguri, popolo gialloblù.
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