Coach Antonello Arioli analizza la sconfitta per 90-93 della Fiat Torino contro l'Umana Reyer Venezia. Ecco le chiavi della partita secondo l'allenatore torinese.
WASHINGTON
É in un momento di condizione clamorosa. 22 p e 16 r non spiegano fino in fondo quanto incida nel match e nel sistema-FIAT. Il suo terzo fallo lo toglie dalla partita nel momento in cui TORINO poteva decidere l’incontro.
SPETTACOLO
TORINO corre, schiaccia, si esalta, fa divertire e si diverte. La partita sembra un festival di fisicità, quasi il risultato fosse scontato o comunque una formalità tanta è la differenza di energia che le due squadre buttano sul parquet. Però poi un po' qualche palla persa di troppo, un po' VENEZIA che trova in una panchina cortissima risorse insperate, un po' qualche fischio opinabile ed ecco che il match diventa una lotta punto a punto. A questo punto gli dei del basket si vogliono divertire loro, e la roulette dice VENEZIA. Ma TORINO che fa spettacolo vale il prezzo del biglietto!
ARBITRI
Premesso che in molte situazioni riviste al replay risulta proprio difficile capire quale sia il fischio giusto, come è normale in una partita che improvvisamente diventa fisica e complicata da arbitrare, lascia un po' perplessi un metro un po' ondivago, quasi non ci fosse piena sintonia nell’interpretazione dei contatti tra i 3 “grigi”. Così alcuni episodi da macelleria cestistica vengono perdonati in nome del gioco fisico, mentre altri assolutamente ininfluenti e marginali (ad esempio il terzo fallo di WASHINGTON) puniti implacabilmente. Alla fine si lamentano tutti, e forse con un po' di ragione!
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