Colo a picco nel profondo Blue
Per raccontare una sconfitta serve sempre una fantasia maggiore che per raccontare una vittoria: quando sei su di giri le parole vengono da sè, quando perdi è qualcos'altro che gira...
Ho deciso che partirò dal finale, dall'immagine più significativa della gara: coach Sodini che abbraccia sorridente un uovo di Pasqua gigante.
Come se non fosse già abbastanza umiliante, dopo Thomas che si diverte a indicare i suoi attributi come è abituato a fare, i tifosi canturini intonano "Su di noi nemmeno una nuvola" di Pupo: sui nostri playoff, invece, si moltiplicano i cumulonembi, alta probabilità di precipitazioni. Infatti precipitiamo al nono posto in classifica.
Le sconfitte che fanno più male sono quelle partite in cui ti eri illuso di potercela fare, ti eri abbandonato ad un barlume di ottimismo seppur dicendo "questi 11 punti ce li recuperano in 3 minuti" e poi hai drammaticamente ragione. Sfruttassi la mia capacità di vincere scommesse sulla sfiga, probabilmente sarei ricchissima.
Non è bastato un Washington inderoniato a trasmettere quella "cazzimma" che invece la squadra di casa ha nel dna. Dopo un primo tempo di strapotere a rimbalzo, ci dimentichiamo un tagliafuori fondamentale e Burns ci punisce volando sulle nostre teste come un Superman cattivo e affonda un colpo fondamentale. Siamo pigri in difesa, soprattutto sul tiro da tre, anche quando è evidente che i canturini sono posseduti da Stephen Curry. Culpepper poi ha una capacità atletica che ti fa pensare che il pepper debba averlo veramente nascosto addosso da qualche parte. Tanto di Chappell.
La vittoria ci è scivolata dalle mani come tutte le palle perse banali nel corso della partita: sull'ultima rimessa si è ripresentato il fantasma di Guido Rosselli durante una Torino-Pistoia che i deboli di cuore ancora ricordano amaramente.
Sarebbe sbagliato parlare oggi della stessa Torino remissiva di Cremona, ma è chiaro che per dimostrare veramente di essere una squadra che può competere ai playoff la strada è ancora lunga e tortuosa. E per alcuni un po' più degli altri.
Pare sia stata organizzata una colletta per acquistare un navigatore a Vander Blue, ancora spaesato nell'ambiente torinese, e un retino per Boungou Colo per aiutarlo a raccogliere tutti i rimbalzi che tocca ma non riesce a trattenere.
Adesso sarà tutta una questione di orgoglio e carattere, prendendo spunto dalla buona reazione che Vujacic ha avuto dopo il disastro di Cremona.
Stiamo tutti aspettando di ritrovare un entusiasmo tale da permettere anche a noi di cantare qualche canzone imbarazzante dopo una vittoria.
Photo credit: Fotoracconti.it
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