Dr. Jekyll e Mr. Hyde
La Reale Mutua Basket Torino nel giro di poche ore si è ritrovata ad affrontare due partite molto diverse tra loro: l’esordio casalingo di questo campionato e l’ostica trasferta a Tortona.
La prima gara, andata in scena domenica, ha visto i torinesi fronteggiare l’Assigeco Piacenza e dominare gli avversari per tutti i 40 minuti.
Giocare senza pubblico è davvero triste e per questo motivo la società ha cercato di omaggiare gli abbonati e renderli partecipi utilizzando le loro fotografie per farne dei cartonati posizionati in tribuna e stampando tutti i loro nomi sulle divise: un’iniziativa molto carina e apprezzata.
I cartonati sono stati molto rispettosi e, a differenza di Treviso che è riuscita a farsi multare per offese frequenti del pubblico agli arbitri nonostante le porte chiuse, al Pala Gianni Asti è andato tutto secondo i programmi.
Torino, con gioco fluido in attacco e una solida difesa, ha sbrigato la pratica in scioltezza vincendo 88-54.
L’ampia vittoria contro i piacentini non ha però innescato una scia positiva, anzi, ha forse il demerito di aver fatto rilassare troppo la squadra che si è presentata il giorno dell’Immacolata a Tortona decisamente fuori forma e fuori ritmo.
Una pessima prova balistica ha causato fin dal primo quarto lo svantaggio torinese, la difesa aggressiva ma non molto efficace ha lasciato fare il bello e il cattivo tempo a Derthona, in particolare all’ex PMS Bruno Mascolo che è stato determinante per la sua squadra.
Torino cerca di farsi sotto nel secondo tempo ma è più intermittente dell’audio della diretta LNP e i tentativi di rimonta vengono sistematicamente spenti dagli avversari.
La difficoltà ad attaccare la difesa a zona di Ramondino, le palle perse, le prestazioni opache di Clark e Alibegovic (nonostante i 14 punti) e un Cappelletti irriconoscibile rispetto alla scorsa stagione sono solo alcune delle cause della prima sconfitta stagionale per 70-64.
Coach Cavina deve ora riprendere in mano la situazione e far in modo che la squadra dimostri costanza e sia meno ispirata a “Dr. Jekyll e Mr. Hyde”: le qualità e le possibilità di far bene ci sono tutte ma occorre trovare un equilibrio ed essere meno Diop dipendenti.
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