Chessa: "Fidatevi, Dyson è un vincente"
Due gambe esplosive, talento offensivo da vendere, un ghigno nascosto sotto la faccia da duro, la nomea del vincente. Ha tutte le carte in regola Jerome Dyson per entrare nel cuore dei torinesi dalla porta principale: il nuovo acquisto della Manital Torino è reduce dallo Scudetto vinto la scorsa stagione con la maglia della Dinamo Sassari, primo storico successo degli isolani, guidati dal playmaker nativo di Rockville. In squadra insieme a lui c’era un volto noto agli appassionati di basket piemontesi e torinesi, Massimo Chessa, che ha vestito la maglia della Manital nella stagione 2013/2014: a lui ci siamo rivolti per capire cosa dobbiamo aspettarci dal nuovo giocatore statunitense di Torino - Lo scorso anno sei stato compagno di squadra di “the sniper”, come è soprannominato Dyson. Che ricordi hai? “Un giocatore che ha cambiato il volto alla nostra squadra nella scorsa stagione, ci ha fatto vincere molte partite importanti: lo Scudetto l’abbiamo vinto con due suoi canestri, siamo arrivati a Gara 7 grazie ad una sua super partita nel match precedente. Ci ha fatto vincere uno scudetto e due coppe. Ha vinto e ha dimostrato di saper vincere”. - Qual è il suo punto di forza? “Gran penetratore, fa della velocità e della rapidità la sua forza. Sa fare canestro da fuori, ma quando attacca il ferro è difficile da fermare. Non è un gran “ragionatore”, come può essere Giachetti, è un giocatore di grande energia”. - Quale giocatore della Manital potrà ottenere il maggior beneficio dal suo arrivo? “Tutti i giocatori avranno maggior spazio nella metà campo offensiva, lui è un attaccante di razza che può creare, con le penetrazioni, scarichi per i tiri dei compagni. Mi viene in mente Dawkins, gran tiratore, che sfrutterà l’attenzione che le difese dovranno prestare a Dyson” - Come gioca il pick and roll? “É un giocatore completamente diverso da Robinson: se prima le difese potevano passare due metri dietro sul pick and roll, adesso è un lusso che non possono più concedersi. Se ha spazio dall’arco non esita a tirare, se si rimane troppo attaccati a lui la sua partenza in palleggio non lascia scampo. Dovranno rischiare su qualche altro giocatore, ma non potranno farlo su Jerome”. - In difesa invece? “Ha due gambe incredibili, quando vuole difendere può tenere chiunque in uno contro uno. Se ha voglia e sta bene non soffre nessuno in difesa. L’ha fatto lo scorso anno in Coppa Italia, in Supercoppa, nelle Finali Scudetto: quando decideva di difendere era difficile per gli avversari attaccare. Può fare il suo, anche se credo che sia stato ingaggiato per le sue doti offensive. Invece che perdere una partita di 2 punti la vinci perché segni 10 punti in più”. - Quando hai pensato “è di un altro pianeta”? “Gara 6 Finale Scudetto, mancano 7”, lui ha la palla in mano con due punti da recuperare. Brucia Polonara in palleggio e schiaccia in testa alla difesa di Reggio Emilia, facendoci arrivare a Gara 7. Lì ho capito che lui ha le gambe e io no”. - Dalla conferenza stampa è trapelato che tra i premi c’è anche quello per la vittoria del campionato. Sorpreso? “Ha già vinto, sa come si fa. A Sassari la squadra era diversa, con altri obbiettivi. Non penso che riusciranno a vincerlo, ma lo spirito è quello giusto". - Invece fuori dal campo? “É una persona tranquilla, sta molto sulle sue. É un grande appassionato di scarpe, ne possiede tantissime paia”. Domenico Marchese Si ringraziano Massimo Chessa e l'Ufficio Stampa della Pallacanestro Trapani PS: L'azione da alieno è questa...
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