Il 'no' di Scott deve ricompattare la Fiat
Dopo le polemiche dei giorni scorsi, Torino ancora sul mercato
Opportunità. Il ‘no grazie’ di Durand Scott può tramutarsi per la Fiat in una chance per ripartire più forte e coesa di prima, a patto di avere capito la lezione. Quale? Quella per cui è l’allenatore a dovere prendere le decisioni finali. Sempre e comunque. Banchi – ma, come lui tutti i tecnici – deve potersi prendere le sue responsabilità e allestire il gruppo in prima persona. Confrontandosi e magari anche scontrandosi con dirigenza e proprietà, ma infine decidendo lui: se poi andrà male, se ne assumerà la responsabilità e, se così non fosse, ne pagherà le conseguenze.
Dopo il pasticcio degli scorsi giorni, insomma, Torino ha davanti a sé la chance di ripartire con chiarezza di ruoli e competenze. Le polemiche e il senso di smarrimento che hanno fatto seguito alle dichiarazioni del coach (“ingerenze societarie nel mercato, mi sono sentito frustrato”) devono adesso essere dimenticate, se la lezione è stata capita. Serve un esterno per sostituire Scott? Le parti si confrontino e agiscano in piena sintonia, avendo ben chiari obiettivi e budget disponibile. Un esempio? Se Banchi ritiene Della Valle funzionale al suo progetto tecnico e i costi fossero abbordabili, si vada dritti sul figlio di Carlo. E a firma avvenuta – con lui o con chiunque arriverà – lo stesso Banchi e Forni dicano chiaro e tondo che la scelta è stata condivisa al cento per cento. Solo così la Fiat potrà dimenticare un’estate al momento paradossale.
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