Coach Arioli e il ko contro Pistoia...
Poeta promosso, gli altri ovviamente no
SEGRETI E MISTERI 1 : Difficile capire molto della TORINO vista contro PISTOIA. Segreti e misteri si incrociano dentro una prestazione abbastanza sconcertante. Non invidiamo certo il buon GALBIATI alle prese con una squadra che non dà certezze e giocatori che nel giro di una settimana passano da grandi prestazioni a flop imprevedibili (WASHINGTON e MBAKWE ad esempio). Su una cosa però sembrano finalmente essere tutti d’accordo: POETA non può essere un cambio e non deve entrare a far rifiatare nessuno, bensì il contrario. E questo non tanto per quello che ha fatto individualmente, ma perché: 1) è l’unico che mette un po' di pressione sulla palla, che prende falli dagli attaccanti, che impedisce il comodo inizio di qualsiasi schema dell’attacco avversario. 2) è l’unico con i tempi giusti per rendere efficaci le situazioni di pick’n’roll di cui è giustamente farcito l’attacco torinese. 3) è l’unico che divora lo spazio da area a area dopo un rimbalzo difensivo o una palla recuperata rendendo pericolosi sé stesso e i suoi compagni nei primi 5’’ dell’azione. 4) è l’unico che trasmette un po' di “pride”, ed è meglio che lo faccia in campo e non da fuori. Certamente va protetto in alcune situazioni di miss-match, ma è una cosa che si può fare.
SEGRETI E MISTERI 2: Le altre squadre segnano da 3 punti con grande facilità, la FIAT no. Ma se facciamo una gara di tiro tra MIAN e VUJACIC siamo sicuri che vinca il primo? Delle 4 triple di MIAN che hanno creato il baratro nel primo quarto, 3 sono arrivate nei primi 5 secondi dell’azione, approfittando di cattive transizioni difensive dei torinesi ma anche di “pensare e agire rapido” dei pistoiesi. Sono le situazioni che TORINO non riesce a creare. Certamente quando la difesa non prende buoni rimbalzi e non recupera palloni diventa difficile correre, ma è anche vero che forse in alcuni momenti è preferibile un po' di “rumba” (come nei primi 5 minuti del 3 quarto) ai ritmi soft del primo quarto che ha prodotto 11 miseri punti con un solo canestro su azione. E anche qui il buon PEPPE, come si diceva, può dare più di una mano (non vogliamo andare col pensiero a quando PATTERSON gestiva i coast-to-coast perché ci viene il magone…).
SEGRETI E MISTERI 3: Altro punto su cui tutti sono sembrati essere d’accordo dopo il match con i toscani è stato la valutazione delle prestazioni di BLUE e PELLE, in nessuna pagella hanno preso più di 4. Tutti e due spaesati e fuori contesto, tutti e due nervosi (antisportivo e tecnico), tutti e due con facce di evidente frustrazione (comunque sempre meglio di quella di COLO che è meglio non commentare). Poi si va a vedere una statistica che spesso è molto significativa che riguarda il PLUS-MINUS e ci si accorge che BLUE ha maturato +2 in 28 minuti, PELLE +10 in 15 minuti (!!!!). E’ vero che come dicono negli STATES “ci sono bugie, grosse bugie e statistiche”, ma questi dati fanno comunque pensare, e se ancora un pizzico di fiducia bisogna cercarla da qualche parte, perché non provare anche da qui?
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