Le pagelle di Torino - Capo d'Orlando
La Reale Mutua Basket Torino perde al Pala Gianni Asti contro Capo d’Orlando per 81-85 al termine di una partita molto combattuta.
Torino parte decisamente male, ferma sia in attacco che in difesa e subisce l’energia degli avversari; nel secondo tempo rimonta, trovando forza dalla difesa e dalle azioni in velocità. Negli ultimi minuti spreca un +5 e gli avversari tornano a colpire non lasciando più la possibilità di recupero. Tanti piccoli errori, disattenzioni e sfortune che alla fine si pagano.
Cappelletti 7: è il regista di questa squadra e ci mette l’anima quando il gioco si fa duro. Speriamo che l’infortunio che ha subito nel finale di partita non sia grave.
Toscano 5.5: prende sfondamenti e prova a metterci energia ma poi esagera e commette 5 falli. Non trova il canestro.
Campani s.v.: soli 4 minuti giocati, reduce da un problema alla caviglia. Anche le mani forse non stanno benissimo.
Alibegovic 5: a lui si chiede molto di più, la squadra ne ha bisogno; 5 punti, tanta confusione e il -4 di valutazione lo dimostra.
Marks 5.5: come al solito gioca solo il primo tempo e poi si spegne. Manca di cattiveria agonistica e di coraggio, per usare un eufemismo. Ha talento ma deve imparare a dimostrarlo nei momenti caldi del match.
Pinkins 7.5: dopo la pessima prova a Biella torna in campo con un’altra faccia e segna 24 punti con 10 rimbalzi.
Diop 8: gioca un secondo tempo di onnipotenza cestistica, cattura tutto ciò che passa sulla sua testa e fa tremare il ferro. Senza di lui non ci sarebbe stata partita. Un maestoso 40 di valutazione con 24 punti e 15 rimbalzi.
Traini 6: corre,ci prova e cerca di caricarsi la squadra sulle spalle quando Cappelletti si fa male. Non segna il canestro che avrebbe potuto cambiare le sorti della partita. Può fare meglio.
Coach Cavina 5: ancora non ci siamo. La squadra fatica a sbloccarsi nel primo tempo e non regge i colpi dell’orlandina dopo aver compiuto la rimonta. Tornano i problemi di tenuta mentale che avevano caratterizzato le sconfitte precedenti. Giocano in 7, segnano in 6 e i giovani sono ormai soprammobili in panchina.
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