Serie A

Recalcati si è presentato

16.01.2018 18:54

TORINO Il giorno di Recalcati è arrivato: dopo lo tsunami che ha scosso nella giornata di ieri l'ambiente cestistico torinese con le dimissioni irrevocabili di dopo appena sei mesi di guida tecnica, al termine di una serie di interferenze gradite il giusto e culminate con una burrascosa discussione al termine della partita con Varese di domenica. "Charlie" è il timoniere di lungo corso, che ha navigato per anni i burrascosi mari della pallacanestro nazionale e conosce la vastità e profondità degli oceani. Non è lo skipper da "Coppa America" che fa volare la nave, è rassicurante e corroborante come un bel piatto di brodo caldo la sera. Si presenta sornione come un gattone che agita la coda a zigzag, conquistandosi subito la simpatia dei colleghi più esperti con una battuta "Eccolo là il reparto geriatria!" e continua sorridente ringraziando Banchi per i traguardi raggiunti, non entra giustamente nel merito, ma fa capire che vorrebbe più equilibrio in una squadra che vince quando alza il numero dei possessi e dei tiri, correndo in attacco e una maggior attenzione ai rimbalzi in difesa. Le regole per lo spogliatoio sono chiare, anche se alla fine puntualizza che i vertici societari avranno accesso (ma a determinate condizioni ci si augura...). Più che il Lyetuvos mercoledì servirà battere il disorientamento e concentrarsi sulla partita, intanto per rimettersi in pari, Recalcati passerà la notte a guardare le ultime partite di EuroCup dei lituani. Ci sono le condizioni mediche di alcuni giocatori da valutare, vedere se Mbakwe potrà scendere in campo o meno, sentire il medico sociale, incontrare ancora la squadra per il primo allenamento. Bisogna andare. Sperando che i bambini sottocoperta non tornino a giocare con l'ultimo modello di trapano a batteria e a fare buchi nello scafo per "vedere cosa succede". C'è un mare da navigare, scogli da evitare e arrivare nel porto più distante possibile al di là dell'orizzonte. Questa volta una toppa l'abbiamo messa. La prossima chissà. Buon lavoro Charlie.

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