"Non è finita finché non è finita" - Prima parte

Finale promozione in Serie A, Gara 3, Agrigento-Torino. Spazzati via, mai in partita. Al termine, una voce via web chiude la radiocronaca con questa frase: "Non è finita finché non è finita". Non mi ricordo neanche dove l'avessi sentita (San Google attribuisce la paternità a Stallone - Rocky Balboa, facendo morire tutto il romanticismo), ma lo pensavo e lo penso tuttora. Ecco perchè...   LA PALLACANESTRO TORINESE - Il momento negativo è sotto gli occhi di tutti: la Manital, dopo una stagione disastrosa per colpe proprie ma anche per una buona dose di sfortuna, sta per essere risucchiata nel secondo campionato nazionale, la serie A2. Non mi interessa sapere se Caserta, Milano o i Lakers si iscriveranno la prossima stagione oppure no, liberando un posto nel massimo campionato che comporterebbe il ripescaggio di Torino: il bilancio fino a questo momento è assolutamente deficitario, sia per quanto riguarda l’aspetto organizzativo che tecnico. Due componenti troppo correlate per trascurarne una delle due o per prediligere solo quella tecnica: il gioco dello scaricabarile porta continuamente una delle due parti a prendere le distanze dall’altra. Un ping pong che sta lentamente affossando i gialloblù, che sta disorientando i tifosi e scavando ulteriormente la fossa ad una squadra nata male, frutto di scelte discutibili sul mercato e vittima, in parte, degli eventi. Eppure quello che non tutti hanno capito è che la retrocessione non coinvolge l’Auxilium, ma tutta la pallacanestro torinese. Nonostante i tentativi di dividere, di complicare la vita, di mettere a tacere le voci fuori dal coro, di negare l’evidenza, di difendere posizioni indifendibili con argomentazioni degne di una scuola primaria, ho deciso di tornare a scrivere perché un giorno, forse, mi potrei pentire di non aver fatto tutto il possibile per cercare di riparare la situazione. Tranquilli, non sono così presuntuoso da pensare che lo scritto di un “giornalista di serie B” possa cambiare il mondo: semplicemente voglio che il mondo della pallacanestro torinese sappia che nulla è perduto, anche se la situazione è molto, molto compromessa. Ma prima bisogna fare delle premesse.   (CONTINUA...) (leggi la seconda parte cliccando QUI)