Serie A

Occhi spenti e senza mordente: crollo Fiat a Vilnius

Partita pessima dei giallobu che finiscono a -33. Ora rialzarsi è dura

24.01.2018 20:21

Il ‘crollo’, il ‘freddo polare’, il ‘dica 33’. Troppo facile iniziare un articolo sul 101-68 rimediato dalla Fiat Torino sul campo del Lietuvos Rytas con uno degli attacchi pre-confezionati, utili ed esplicativi ma in questo momento troppo cattivi. Non perchè la Fiat vista a Vilnius non meriti durezza, la prova dei gialloblù ha fatto sanguinare gli occhi e il cuore ai tifosi e agli appassionati, semplicemente perchè siamo veramente preoccupati, terrorizzati, spaventati da quel che sarà. Si parla naturalmente di risultati, di capacità di riprendersi dal momento che, tralasciando le posizioni personali che possono renderlo più o meno acuto, è di crisi mentale assoluta. Che senso ha commentare il 53-23 a rimbalzo, complice anche l’assenza di Mbakwe, quando la Fiat non è riuscita a segnare con Patterson e Vujacic, la ‘creme’ quando si parla di bruciare le retine, un semplice e scolastico 2 contro 1 o quando la prima tripla è arrivata a metà del terzo periodo? Siamo davvero preoccupati, ma anche tristi per un allenatore che proprio contro i lituani, una versione più nobile della comunque ottima squadra allenata da Kurtinaitis, aveva fatto sognare l’Italia ad Atene 2004: Carlo Recalcati potrebbe fare meraviglie con questa squadra, ma non adesso. Con questa condizione mentale, in questo momento di confusione, iniziato sul campo con il ko contro Brindisi ma di cui tutti quanti sappiamo e conosciamo l’origine, non è possibile provare a mettere del proprio, specialmente con gli impegni che si susseguono nella stagione giustamente ambiziosa dei gialloblù. Questa squadra dovrebbe potersi allenare tutti i giorni, a stretto contatto con l’ottimo Recalcati e con l’altrettanto valido staff, gestendo sul campo, con il sudore, il traumatico cambio di panchina. 
Vedere gli occhi spenti di Poeta, Vujacic, Patterson, fin dai primi minuti di gioco vorrà pur dire qualcosa: se giocatori con questo pedigree sono smarriti, che fine faranno Iannuzzi e Okeke, giovani e non ancora induriti dalla carriera e dai suoi momenti amari? 
Difficile, impossibile commentare la partita, dominata fin dal riscaldamento dal Lietuvos, ben altra squadra rispetto a quella vista mercoledì scorso al Ruffini: normale pensare che i lituani abbiano una marcia in più in casa, anche che vincere in un campo caldo come Vilnius, scaldatosi progressivamente, sia un’impresa.  
Cosa fare in questo momento è la domanda più difficile a cui tentare di dare una risposta: l’errore più grande sarebbe aprire le porte del recinto e far partire il folle ballo del mercato. Per altro il segnale dell’addio di Davide Parente e l’arrivo di Tourè non sono un bel segnale, insieme alle voci su Washington e Poeta. In ogni caso la frase che rimbomberà nella testa di tutti i tifosi torinesi, almeno per un po', sarà una sola: "il giocattolo si è rotto". 
In definitiva no, “non moriremo tutti” come ironicamente si dice in queste situazioni: ma il basket torinese di Serie A non è più tanto in salute. 

 

LIETUVOS RYTAS VILNIUS – FIAT TORINO 101-68
LIETUVOS RYTAS: Madgen 15, Kramer 5, Lukauskis, Mavrokefalidis 6, Echodas 22, Girdziunas 5, Baron 14, Jomantas 3, Giedraitis 10, Peterson 12, Butkevicius 3, Mockevicius 6; All: Kurtinaitis.
TORINO: Garrett 4, Parente, Vujacic 14, Poeta 6, Stephens 4, Patterson 10, Washington 12, Okeke, Jones 4, Mazzola 4, Iannuzzi 10. All: Recalcati. Ass: Comazzi, Galbiati.
 

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