Sbancare Reggio in emergenza : Fatto 31 anni fa
L’Auxilium sbanca Reggio Emilia dopo un supplementare. Con i ‘bambini’ in campo. Stagione 1985-86, Guerrieri in panchina e Morandotti in campo a mostrare mirabilie: marcando Bob Morse (leggenda) e segnando da par suo. Con il canestro della vittoria siglato da Stefano ‘Bip’ Vidili, con Pessina pure lui protagonista e i ‘grandi’ a farsi per una volta trascinare dai ragazzini: sarebbero stati protagonisti anche più avanti, come ben ricorda chi ha qualche anno sulle spalle.Nella foto il grande ex Pino Brumatti, passato da Torino a Reggio un paio di stagioni prima.
Di seguito, la cronaca del match (giocato il 12 gennaio 1986) raccontata su La Stampa da Gianni Menichelli.
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Per fortuna, secondo le leggende, la Berloni non ha i cambi. Nella realtà Torino raccatta miracolosamente (84-82 dopo un supplementare) due punti importantissimi sul campo della Riunite grazie a Ricky Morandotti, vent'anni, primo rincalzo di un quintetto-base disastroso, a Davide Pessina e a Stefano Vidili, due diciottenni praticamente al debutto in serie A. Dei primi cinque mandati in campo, Giampiero Savio è finito in panchina dopo 2'30", bloccato da una contusione alla coscia destra; May non ha «tenuto» la terza partita in 7 giorni; Bantom s'è dannato ai rimbalzi, acchiappandone una marea, per poi regalare quasi sempre il pallone agli avversari; Vecchiato ha fatto la comparsa contro Bouie; Della Valle almeno per un tempo ha dormito i bei sonni. Morale della favola: 9-0 subito per la Riunite, poi 17-4 al 5', 31-13 al 10', nonostante l'uscita di Montecchi (tre falli in quattro minuti), con Lombardi costretto a mettere in regia un ex cavallo matto come Giovanni Grattoni. Costui ne aveva fatte di tutti i colori, ammanettando May, intercettando passaggi e rimbalzi, segnando da ogni dove. Gli dava man forte Brumatti, sparando subito tutte le sue cartucce, mentre Bouie faceva il suo lavoro sotto i tabelloni. Montecchi correva come un fulmine, Bob Morse sparava da otto metri. La Berloni stava comunque a guardare, ostentando — se vogliamo guardarla con ottimismo — la calma dei forti. Solo Ricky Morandotti, entrato al posto di Savio, la teneva al di qua del baratro, giocando con ritrovata sicurezza i1 basket essenziale, pulito, ordinato che da un po' di tempo s'è imposto. «Morando» era il solo a trovare il canestro, magari sfruttando il mismatch contro Brumatti, magari penetrando prodigiosamente nel muro della zona. E in difesa braccava Morse con reattività. Nella ripresa, quando Morse smetteva di fare strage e Della Valle ne combinava un paio giuste, il divario scemava bruscamente: 57-52 al 25', ma ancora 70-65 al 32', grazie a un sussulto di Bouie. A quel punto Dido Guerrieri prendeva la decisione: dentro i bambini Vidili e Pessina, forze fresche. E i due ripagavano la fiducia. Davide Pessina, aostano, un paggetto di 2,03 senza macchia né paura, sfruttava gli spazi lasciati da una zona ormai non più cosi pronta agli adeguamenti (e sbilanciata verso Morandotti) e bombardava alla sua maniera, ben nota ai cultori del basket giovanile: tre botte di fila, a propiziare il pareggio di Morandotti (sul 75 a 1’12’’ dalla fine). Nel panico di un palasport strapieno, May a 26"centrava da tre, ma Morse ribatteva tirando dagli spogliatoi: 78 pari, supplementare. I cinque minuti in più erano penosissimi: attacchi paralizzati, qualche tiro libero, due canestri (Morandotti e Montecchi) annullati per «30 secondi», due errori di Brumatti, i quinti falli di Morse, Della Valle e Spaggiari. Poi, con 25" da giocare. sull'82-82, la Berloni girava la palla senza trovare coraggio, finché Stefano Vidili, un pupazzetto di 178 centimetri, vedeva un corridoio, ci si tuffava a sorpresa. Infilava da tre metri, sotto il naso di Bouie, il canestro vittoria per Torino.
PAGELLE
Riunite: Morse 7, Bouie 7, Brumatti 6, Grattoni 7,5, Montecchi 6, Spaggiari 5, Ghiacci 5.
Berloni: Vecchiato 4, Della Valle 5,5, Savio sv, May 5, Bantom 5,5, Morandotti 8, Croce 5,5, Pessina 8; Vidili 6,5.
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