C Gold - Cibrario festeggia la seconda vittoria stagionale, delusione per Rossin
Il commento dei coach: soddisfatto Arioli, Porcella pensa già alla prossima mentre Leccia sorride al turno di riposo
Sesta giornata di campionato con risultati importanti per il basket torinese. Nei due derby di giornata, il Crocetta si aggiudica la prima stracittadina della stagione contro il Cus Torino mentre il Ciriè passa sul difficile campo della 5 Pari agguantando il secondo successo stagionale. Continua il periodo difficile del Collegno, invece che, complici anche i tanti problemi legati gli infortuni, incappa nella terza sconfitta consecutiva contro Il Canestro Alessandria. Vedimo dunque quali sono le reazioni dei coach delle torinesi all’indomani della sesta giornata del girone di andata di Serie C Gold.
CIRIÈ
Non può che essere soddisfatto Massimo Cibrario. Il Ciriè passa al Pala Moncrivello per 54-58 contro la formazione della 5 Pari e agguanta così il secondo successo stagionale. Un traguardo importante che evidenzia l’ottimo lavoro che i ragazzi di coach Cibrario stanno svolgendo: “Siamo contenti, abbiamo fatto una partita di carattere. Soltanto negli ultimi 2 o 3 minuti sono riapparsi i fantasmi delle partite passate, la palla diventata pesante ma siamo stati bravi. Non era facile contro una squadra come la 5 Pari ma abbiamo saputo imporre il nostro ritmo. Certo forse potevamo correre ancora un po’di più ma devo dire che sono soddisfatto soprattutto per i miei ragazzi”. Non è stata una partita semplice, comunque, per Ciriè che ha dovuto combattere fino alla fine contro una formazione che non si è mai data per vinta: “C’è stato un momento in cui ci siamo un po’ spaventati e abbiamo permesso alla 5 Pari di ritornare in partita con un parziale di 10-0. Poi fortunatamente Berta ha fatto due cose importantissime. Ha prima messo una bomba che ci ha di nuovo svegliati e poi ha recuperato un pallone fondamentale servendo Vercellino in contropiede. Di fatto ha chiuso così la partita. Lo dico sempre, sappiamo che dobbiamo continuare a lavorare e migliorare. Abbiamo ottenuto due vittorie in trasferta, adesso dobbiamo puntare alla seconda vittoria consecutiva e soprattutto alla prma in casa. I nostri tifosi se lo meritano, ci sostengono sempre. Siamo una squadra che potenzialmente può giocare contro tutti ma dobbiamo ancora lavorare per diventare veramente una squadra. Dobbiamo capire che i singoli possono fare cose molto belle ma non possono risolvere le partite da soli. Continueremo a lavorare anche su questo”.
5 PARI
E se per coach Cibrario il derby è stato sinonimo di soddisfazione e orgoglio per quanto fatto dai suoi ragazzi in campo, chi non è soddisfatto e il coach dei Draghi della 5 Pari. È comprensibilmente rammaricato per il risultato e per una prestazione insolita visto quanto fatto fin ora dai Draghi, Daniel Rossin che, tuttavia, non perde motivazioni e grinta: “Abbiamo avuto troppe difficoltà a trovare la via del canestro, non siamo mai riusciti veramente a sbloccarci. Complimenti a Ciriè che è riuscita ad imporre il suo gioco fin dall'inizio. Nel secondo tempo ci abbiamo anche provato ma ci siamo fatti prendere tutti dal troppo nervosismo. È frustrante dopo un po' pensare che stai facendo il possibile per rimettere in piedi una partita e venir sempre ricacciato indietro da un metro arbitrale che sinceramente non ho capito. Ho avuto la bruttissima sensazione che ci siamo fatti prendere in giro. Archiviamo questo triste spettacolo e pensiamo alla prossima partita a Trecate. Certamente abbiamo fatto un passo indietro, sarà d'obbligo dimostrare di avere dentro quel fuoco che ha caratterizzato le nostre prime partite".
DON BOSCO CROCETTA
Dopo aver sfatato il tabù della partita post turno di riposo, per il Crocetta arriva anche la prima vittoria in un derby, quello contro il Cus Torino. Una partita importante ma anche emozionante per coach Arioli che, per la prima volta, ritrova i “suoi” ex ragazzi da avversario: “Per noi era il primo derby e giocarlo fuori casa non è stato facile. Abbiamo giocato una partita che è la fotografia di quello che siamo in questo momento. Dobbiamo trovare più continuità all’interno della stessa partita: abbiamo giocato due primi quarti davvero ottimi poi nel 3° abbiamo avuto una dimensione tecnica più limitata, avevamo la palla ferma in attacco e abbiamo permesso al Cus di rientrare quasi. Gli abbiamo concesso di giocare la pallacanestro che sanno giocare e in quel caso rischiano di diventare davvero difficili da arginare. Li conosco bene, loro giocano a memoria si conoscono da tempo e gli automatismi non li hanno acquisiti per caso. Hanno giocato molto bene soprattutto nel 3° e nel 4° quarto. Noi dobbiamo ancora migliorare, siamo una squadra nuova rispetto a loro”. Un miglioramento che passa sia dal lato tecnico che da quello mentale: “Deve essere una miscela di tutto. Contro Domodossola nel finale abbiamo patito qualche problema fisico e abbiamo giocato l’ultimo quarto in apnea. Quando saremo in pieno organico avremo sicuramente meno problemi da questo lato. Poi dobbiamo continuare a far crescere i giovani. Anche loro devono imparare a mantenere l’intensità della squadra alta. Ma è qualcosa che passa dalla necessità di trovare la continuità. Quando anche loro riusciranno a fare questo, crescendo, allora non avremo più questi problemi. Sono molto ottimista: possiamo arrivare a giocare bene per più tempo e stiamo lavorando per quello”.
CUS TORINO
Non riesce a portare a casa la vittoria davanti al pubblico di casa il Cus Torino ma coach Alessandro Porcella non si fa sicuramente demoralizzare e pensa già al prossimo impegno. D’altro canto, i cussini non hanno certo giocato una brutta partita e l’avversario era più che impegnativo: “Una partita difficile che nei primi due quarti ci ha visto in affanno. Abbiamo giocato con un po' di timidezza, commettendo anche qualche ingenuità in difesa. Poi però ci siamo ripresi. All'inizio del terzo quarto ci siamo sbloccati e abbiamo capito che la gara potevamo girarla. Difesa forte e rapide conclusioni ci hanno permesso di rientrare fino al -6 nel quarto quarto, con palla in mano. Poi sono stati bravi loro a respingere l'assalto e a chiuderla con le giocate dei loro giocatori di maggiore esperienza. Ora ci attende un altro banco di prova tecnico e ambientale con la trasferta di domenica a Domodossola seconda in classifica”
COLLEGNO
E se il coach del Cus punta già alla prossima, per Ivano Leccia arriva finalmente la sosta del campionato. Una sosta nella quale il Collegno, incappato nella terza sconfitta consecutiva, avrà tempo e modo di ricaricare le batterie, recuperare gli infortunati e preparare al meglio il ritorno in campo. “C’è poco da commentare. Contro Il Canestro non siamo mai stati in partita. Avevamo proprio l’atteggiamento sbagliato. Mi sono accorto che c’era qualcosa che non andava già nel riscaldamento, guardando negli occhi i ragazzi. Poi la partita è stata segnata da loro: hanno tirato tanto da fuori e noi non abbiamo fatto nulla per rimediare. Non abbiamo saputo approfittare e punire i loro errori cosa che invece loro hanno fatto. C’era solo una squadra in campo. Ora, finalmente, arriva il turno di riposo. Potremo ricaricare le pile e lavorare sulle cose che non vanno. L’unica cosa positiva che ho visto in queste settimane sono i nostri giovani. Sabato abbiamo fatto giocare 3 ragazzi del 2000, anche nei momenti di maggior importanza della partita. Questo è positivo. Poi possiamo stare qui a cercare gli alibi degli infortuni che ci hanno fatto pagare dal punto di vista fisico, ma io sono abituato a non trovare alibi e piuttosto a cercare delle soluzioni. Adesso dobbiamo essere bravi a trasformare la rabbia, che c’è, in motivazioni per fare bene. Questo è un campionato tutto sommato equilibrato: tolte le prime due possiamo vincere o perdere con tutti. Come ho già detto una volta, non ci siamo esaltati dopo 3 vittorie non ci faremo abbattere da tre sconfitte”.
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