Crocetta - Il 70° anniversario, Viberti: "Sarà la festa del basket torinese"
Paolo Viberti presenta le celebrazioni per i 70 del Don Bosco Crocetta in programma il 16 giugno
Settant'anni non sono un compleanno qualunque e per una società sportiva sono certamente un traguardo notevole. Il traguardo che il prossimo 16 giugno festeggerà il Don Bosco Crocetta, una delle società più importanti e radicate nel panorama cestistico torinese. Settant'anni di storia a spicchi che verranno festeggiati e celebrati presso l’Oratorio Salesiano della Crocetta con un lungo programma di eventi che coinvolgerà i protagonisti presenti e passati dei verdeoro come i gemelli Paolo e Giorgio Viberti. Saranno infatti proprio loro che, dopo aver passato 12 anni sui campi piemontesi con la divisa del Don Bosco Crocetta, avranno l’onere e l’onore di presentare la giornata. Ed è proprio il collega Paolo Viberti che ci racconta il programma ma soprattutto il significato di questo 70° anniversario.
Paolo, settant'anni di Crocetta. Un traguardo importante che va festeggiato
Indubbiamente. Il 16 giugno, a partire dalle 15, presso l’Oratorio Salesiano di via Piazzi ci sarà una grande festa che celebrerà proprio i 70 anni di una realtà così importante. Si inizierà con un’esibizione dei bambini, che potranno giocare anche con i ragazzi della prima squadra. Poi si passerà alla sfilata di tutte le squadre attuali che fanno parte del Don Bosco Crocetta per chiudere poi la serata in teatro dove verranno proiettati filmati inediti della storia del club.
E i protagonisti saranno molti.
Certo, oltre ai giocatori attuali, ai ragazzi che stanno affrontando brillantemente il campionato di Serie C Gold, ci saranno tantissimi dei protagonisti del passato di Crocetta. Da Caglieris a Mandelli passando per Vidili. E ovviamente non mancheranno nemmeno le autorità cittadine e dello sport in generale. Malagò, ad esempio, ha già mandato il suo saluto e probabilmente sarà presente anche Petrucci. Ci saranno poi il sindaco di Torino Chiara Appendino, gli assessori Rolandi e Ferrari e forse anche il Presidente della Regione Chiamparino. Ma non solo. Saranno presenti molti anche degli avversari storici di Crocetta ad indicare proprio l’importanza che il Don Bosco Crocetta ha avuto e continua ad avere per il basket torinese e non solo. Oltretutto è un club che ha delle peculiarità importanti.
Ad esempio?
La prima riguarda proprio il modo in cui è nata e cosa ha rappresentato per il basket. È l’unica squadra locale, in Italia, ad aver seguito passo passo le tappe della pallacanestro italiana. Mi spiego. Il basket in Italia è arrivato dopo la Seconda Guerra Mondiale, ovviamente importato dall’USA. Protagonista di questo passo fu Elliot Van Zandt - ufficiale a Camp Darby, la base militare americana in Italia - che divenne addirittura il ct della Nazionale Azzurra. In quel periodo i chierici venivano apposta dai Salesiani per fare i sacerdoti. Quando finivano di studiare e pregare, giocavano a basket attirando l’attenzione dei ragazzini che si avvicinavano per imparare.
Fecero praticamente da traino per i più giovani.
Esattamente. Poi nel 1961 ci fu la svolta. Venne organizzato un triangolare a cui parteciparono anche i Denver Truckers, che vennero ospitati nell’unico posto dove esisteva una comunità americana: dai Salesiani. Furono loro ad aggiudicarsi il triangolare e, prima di ripartire, lasciarono proprio ai Salesiani i loro giochi di maglie che casualmente erano verdi bordate d’oro. Furono le prime maglie di raso dopo quelle della Simmenthal Milano. Furono proprio quelle a diventare le maglie del Crocetta.
Il Don Bosco Crocetta è anche una società che ha visto nascere giocatori importanti.
Questa è la seconda peculiarità di questa società. Crocetta, nel panorama nazionale, è quella che ha dato il maggior numero di giocatori alle squadre di Serie A e Serie B pur reclutando, però, solo sul proprio territorio. Insomma, da festeggiare Crocetta ha davvero molto. Tanto che ha deciso di nominare addirittura degli ambasciatori.
Di cosa si tratta?
Semplicemente: un gruppo di ex protagonisti della storia del club che avranno il compito di divulgare questo importante appuntamento del 16 giugno prossimo a quanta più gente possibile. Un evento per il quale, a parer mio, il motto potrebbe essere “La ricchezza della Memoria”.
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