Sacripanti: "Torino? Ha atletismo, forza, talento"
“Dobbiamo lavorare al meglio e lottare per le prime posizioni”. Le parole di Pino Sacripanti, allenatore della Sidigas Avellino, fanno capire fino in fondo l’ambizione dei campani, ormai stabilizzatisi nell’elite della pallacanestro tricolore. I prossimi avversari della Fiat Torino nell’esordio in campionato (palla a due domenica alle 18.15, diretta su Rete7) hanno impressionato in Supercoppa, cedendo solo al cospetto dei “cannibali” di Milano in finale: “In nove mesi, da gennaio, Avellino ha fatto il record di partite vinte, giocando anche la finale della Coppa Italia, gara 7 con Reggio Emilia e la finale della Supercoppa - ha raccontato il tecnico dei campani in conferenza stampa, come riportato dal sito ufficiale della società - Abbiamo la responsabilità di essere al top, merito anche della società che ci permettere di essere in questa fascia. Adesso arriva il momento più difficile, rimanere a questo livello e diventare più grandi: dobbiamo continuare a lavorare senza limiti, stimolare tutti i nuovi giocatori, sia italiani che americani”. Obiettivo da raggiungere iniziando dalla sfida con Torino che il tecnico giura di aver preparato nel migliore dei modi: “Ci stiamo allenando al meglio per vincere la partita con Torino, anche se abbiamo avuto i classici problemi che caratterizzano la pre season: servono tanti piccoli assestamenti prima di arrivare al meglio”. Il bilancio tra Torino e Avellino è in perfetta parità, frutto della vittoria 86-79 ottenuta dai “lupi” in casa e della rivincita per 78-74 ottenuta dalla squadra di Vitucci, vittoria che ha dato l’impulso decisivo alle speranze di salvezza della scorsa stagione. Eppure quest’anno Torino appare diversa, e non solo per il marchio Fiat sulle maglie: “Tutte le squadre hanno aumentato i loro budget almeno del 40 per cento, Torino ha fatto innesti importanti che sono nel giro della Nazionale. Ha il miglior pivot in fase offensiva e sono guidati da un bravo allenatore. Hanno atletismo, forza e talento. Sarà una partita di spessore e credo sarà un match tirata fino alla fine”. Se White è il punto di forza dei torinesi, dall’altra parte Fesenko, gigantesco pivot visto lo scorso anno a Cantù, incute timore già solo con la sua immensa mole: “É un giocatore che ha bisogno di lavorare con continuità. Con Milano non era pronto, deve riprendere la condizione, perdere qualche chilo e ritrovare il ritmo. Dico sempre che il giocatore più difficile da inserire è quello che si è allenato meno tempo con la squadra. E’ impegnativo integrarlo anche per la sua fisicità. Spero che in un mese sia in una condizione accettabili e diventi parte della squadra”. Nonostante le non perfette condizioni fisiche di Fesenko, Avellino è una squadra solida, da temere e rispettare ma contro cui vincere è una missione “possibile”.
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