La Fiat pesca il jolly
Coach Arioli: "A Pistoia con l'elmetto"
Vittoria importante, non scontata e meritata. Due punti fondamentali nella corsa alla salvezza ottenuti con un atteggiamento finalmente giusto a livello di concentrazione e approccio al match. Un grande plauso allo STAFF Tecnico per aver individuato le pedine giuste al momento giusto. Proprio ci voleva….e ora a PISTOIA con animo più sereno.
SE IL TIRO ENTRA…: In un match dal ritmo fortemente controllato, la FIAT prende fiducia e sostanza fin dall’inizio segnando da 3 punti come raramente le è successo quest’anno (52% da oltre l’arco, ben 39 punti su 72 realizzati). Non c’era forse altro modo di battere VARESE, che ha molto protetto l’area nonostante l’assenza di ARCHIE e quintetti fisicamente ridotti. L’ottimo adeguamento sul monotematico sistema offensivo dei lombardi (la palla come un flipper da un lato all’altro del campo ma poche alternative ai pick’n’roll laterali in movimento) ha fatto il resto.
SCELTE VINCENTI: Con vero coraggio GALBIATI/COMAZZI creano situazioni diverse per invertire il trend di partenze casalinghe al rallentatore. Gli 8 minuti iniziali di ANUMBA ne sono l’esempio. Il buon SIMON non fa nulla di memorabile, ma trasmette la sua energia e dà la giusta chimica a un quintetto che finalmente entra subito nella partita. E la carta/CUSIN nel momento topico della partita è mossa che pochi avrebbero fatto dopo gli sciagurati minuti del “CUSO” nei primi due quarti. Incredibilmente il lungo torinese diventa quello che raramente è stato visto a TORINO: difesa, rimbalzi e un preziosissimo 4/4 dalla lunetta danno la spinta al finale vincente dell’AUXILIUM. Scelte vincenti, non banali e da applausi!!!
L’INTERMITTENZA CROCE E DELIZIA: Che la FIAT di quest’anno sia squadra dagli equilibri difficili è palese. Ma alcune situazioni sono al limite del paradosso tecnico. Già detto di CUSIN, come commentare la prestazione di MOORE? 11 punti in un amen e poi...sparito dalla partita. HOBSON che alterna con regolarità grandi giocate e leggerezze incomprensibili, WILSON che non riesce ad abbinare una buona giocata offensiva (che ormai è legata solo a un tiro fuori ritmo) a un minimo impatto fisico, e l’elenco potrebbe continuare. Certamente queste situazioni sono condizionanti e nella loro imprevedibilità tolgono punti di riferimento importanti alla creazione di un efficace sistema offensivo e difensivo. Però è pure difficile per gli avversari preparare e prevedere le contromosse ideali. Alcune prestazioni di ottimo livello (vanificate da finali sciagurati, ma questo è un altro discorso) trovano forse così una spiegazione.
NOI E GLI ALTRI: Quattro squadre, e una andrà all’inferno. Delle tre compagne di sventura dei torinesi PESARO sembra la più indietro come valore assoluto, REGGIO EMILIA quella leggermente più attrezzata, PISTOIA dopo il cambio di allenatore e la vittoria a BOLOGNA la più “in gas”. In tutto questo la FIAT sembra comunque quella con le maggiori risorse tecniche. Per andare a PISTOIA e mettere la parola “FINE” alle sue sofferenze, però, i gialloblu dovranno mettersi l’elmetto e essere pronti a una battaglia dove la componente agonistica sarà predominante. Dopo VARESE la speranza è che ce la possano proprio fare!
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