Nazionale

Della Valle: "Mi aspetto applausi per tutti. Torino, sono carico!"

Amedeo Della Valle si racconta ai microfoni di Basket su Torino in vista della sfida di venerdì con la Romania.

23.11.2017 12:22

Il sogno estivo si realizzerà per una sera soltanto: Amedeo Della Valle potrà gustarsi l'applauso che il pubblico del PalaRuffini gli tributerà. Non in una partita di campionato, come da sogni estivi della Fiat Torino, ma con quella della Nazionale, con cui il figlio di Carlo cercherà di conquistare la qualificazione al Mondiale 2019 in programma in Cina. L'ennesimo intreccio tra la storia della famiglia Della Valle, Torino e coach Sacchetti: ingredienti perfetti che, se sapientemente miscelati, potranno regalare grandi emozioni ai 4000 del palaRuffini. 

- Amedeo Della Valle, capitano, leader in attacco, giocatore chiave per Reggio Emilia e con la gestione Sacchetti convocato in Nazionale dopo la delusione della mancata convocazione per gli Europei...

"Un processo lungo, ho dovuto attendere prima di ottenere maggiori responsabilità, soprattutto a Reggio Emilia. Ci sono voluti uno o due anni prima che mi dessero la responsabilità di giocare in quintetto: poi quest'anno ho ricevuto anche i gradi di capitano, una responsabilità ancora più grande, Fa piacere, ma non ho solo atteso: mi sono allenato, allenato, allenato per farmi trovare pronto nell'eventualità che questo momento arrivasse". 

- Torino ha avuto un ruolo centrale nella tua vita cestistica: qui papà Carlo ha deliziato il pubblico, contro Torino hai giocato nelle giovanili vestendo prima la maglia di Alba poi di Casale. Senza dimenticare che in estate sei stato a un passo da Torino e che in questa città recuperi la Nazionale. Con che spirito scenderai in campo?
"Sicuramente con gran spirito, sono qualificazioni molto importanti, portano al Mondiale del 2019 in Cina. Abbiamo alcune assenze, che si trasformano in opportunità per chi è stato ai margini negli ultimi anni. Una bella squadra, un bel gruppo, sono carico".

- Coach Sacchetti ti ha tolto una delle soddisfazioni più grandi della tua carriera, quando nel 2015 superò Reggio Emilia in finale a Gara 7 vincendo lo Scudetto. Visto da avversario, ma anche da suo giocatore con la maglia azzurra, cosa può dare Sacchetti alla Nazionale? 
"La sua filosofia di gioco è molto diversa da quella di Messina, il suo basket mi è sempre piaciuto: punta sulla transizione, ha sempre avuto i giocatori giusti. Qua in Nazionale ognuno dovrà essere bravo ad adattarsi, perchè il sistema di gioco della Nazionale non è quello delle rispettive squadre. Ognuno deve togliere qualcosa dal suo gioco per darlo alla squadra".

- Un sistema che sembra perfetto per il tuo gioco...
"Si adatta a me, in teoria, poi bisogna metterlo in pratica. Parte dalla difesa, se non difendi prendi la palla dalla retina e la transizione diventa più difficile..."

- Cosa provi a tornare in questa città?
"Ci sono tanti miei amici, la famiglia, amo l'aria che si respira al Ruffini. A Torino ho giocato contro il Cus, PMS Moncalieri e dintorni. La conosco bene cestisticamente, ho giocato mille partite". 

- Che accoglienza ti aspetti?
"Mi aspetto un bellissimo clima nei confronti di tutti noi, il Ruffini può darci la carica in più. Sarà sold out, una splendida cornice". 

- Dove ti vedi tra cinque anni?
"Non so, non ci penso. Mi piacerebbe fare un salto di qualità nella mia carriera provando a giocare l'Eurolega. Ma adesso è ancora presto". 


 

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