Coach Arioli: "Da non credere!"
La disamina tecnica del tecnico della Crocetta
DA NON CREDERE!!
Guardare la classifica e non crederci. FIAT all’ultimo posto con intorno squadre che fanno la serie A solo per diritto acquisito ma non certo per un minimo sindacale di spessore tecnico. Come si è arrivati fin qui e cosa fare ora? Lasciamo le diatribe societarie ad altri e vediamo di dare qualche risposta.
L’UOMO CATTIVO E LA METASTASI: Il problema è nato prima dell’inizio del Campionato. E risiede in quel mese in cui “THE LEGEND” si è assentato per problemi fisici. Fattore inconcepibile nel vecchio continente, ma accettabile nella realtà USA dove il concetto di “preparazione” non esiste quasi. In quel mese sono nate le metastasi che non si sono più arrestate. Responsabilità di una senile superficialità o di una giovanile insubordinazione è difficile a dirsi, ma certamente quel mese ha creato una frattura insanabile all’interno dello staff tecnico che ha portato a mancanza di fiducia reciproca e sempre peggiore comunicazione. Quando si parla di cattiva qualità del lavoro sotto la gestione BROWN,resto perplesso. La somma dell’esperienza nella gestione dei giocatori USA da parte di LARRY e la capacità tecnica di lavoro analitico di due bravi Allenatori come Comazzi e Galbiati avrebbero dovuto dare una somma senza nulla di mancante. Sorprendersi che all’interno di questa delicata situazione arrivasse un contributo migliorativo da parte della società era ed è stato illusorio: la famiglia Forni ha molti meriti per aver riportato a Torino il basket che conta, ma non poteva inventarsi un’esperienza e una cultura di sport mai maturata in passato che passa attraverso vita di spogliatoio e miriadi di complicati equilibri che si creano all’interno di ogni squadra. Così allora via “The Legend” e sotto nuovamente con la “new age”, ma che la squadra sia contenta, unita e sotto controllo a giudicare dal linguaggio del corpo di HOBSON, CARR, MOORE E WILSON contro CANTU’ (guarda caso i quattro USA…) non sembra proprio.
ORA CHE FARE ?: Ci sarebbero numerose considerazioni da fare, ma alla luce della prestazione contro CANTU’ il focus va ovviamente sull’atteggiamento difensivo della squadra. E’ evidente che il maggior problema della FIAT sia nell’applicazione di alcuni semplici meccanismi che saltano troppo spesso. Magari abbandonando l’idea che la zonetta 3-2 impallinata con facilità dai canturini dopo due passaggi possa mascherare i problemi. Maggior pressione sulla palla e miglior collaborazione sulle situazioni di pick’n’roll i primi passi basici da portare avanti. Inoltre cercare un adeguamento in tempo reale alle dinamiche che si presentano durante il match. Porto alcuni esempi, MARBLE contro TRENTO, GREEN contro AVELLINO , GAINES contro CANTU’: tutti giocatori in evidente serata di vena al tiro contro cui troppo poco è stato fatto a livello di adeguamento specifico e contro cui nessuno è stato mandato “in missione”. Con TRENTO è andata bene, con AVELLINO e CANTU’ no. Alzare anche di poco l’intensità difensiva vorrebbe dire per TORINO finalmente correre un po’. Giocare “camminando” contro CANTU’ è stato il primo imperdonabile errore dei torinesi. Offensivamente” l’anarchia positiva”, pur migliorabile, riesce ad attingere alle sacche di talento (che non mancano) dei giocatori, anche se la coesistenza tra MCADOO, CUSIN, JAITEH rimane problematica, tanto più con il CUSO in queste condizioni di forma.
PESARO SARA’ UN PROBLEMA?: Ora a PESARO per ripartire. Il Campionato è ancora lungo, togliersi quanto prima dalle sabbie mobili di questa classifica doveroso. Vista la PESARO contro REGGIO EMILIA non parliamo di un’impresa ma di una partita da vincere senza se e senza ma, sperando che il tempo vada a supporto del lavoro di GALBIATI e che il rientro di COTTON avvenga quanto prima.
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