Ciao Auxilium...
Sarà difficile raccogliere tutte le emozioni provate al PalaVela nell’ultimo atto della seconda vita dell’Auxilium Torino, tutte le lacrime versate dai tanti tifosi presenti sugli spalti, oltre 3000 per l’ultimo saluto al torello. Tutte le emozioni, le esultanze, le delusioni, i sorrisi e soprattutto i sogni: sarebbe bello raccoglierli tutti e iniettarli nel cuore delle persone che in questi quattro anni hanno permesso tutto ciò. Lasciando "una squadra senza debiti e senza penalizzazioni", recitava lo striscione della Curva Guerrieri riferendosi alla dichiarazione di Forni nella lettera aperta, affermazione che si è ritorta contro l'ex presidente (ex?) pochi giorni dopo, quando la Com.Te.C. prima e il Consiglio Federale poi hanno steccato la società, penalizzandola : Per far capire loro cosa mancherà ai torinesi, agli appassionati di basket che magari questa società non la tifavano, ma che grazie a lei hanno potuto riassaporare la Serie A. Per fare in modo che si rendano conto che le gioie provate, i sogni costruiti, i desideri espressi, quando finiscono così, fanno ancora più male. Perché hanno fatto vivere una realtà drogata, perchè non ci si può fare belli spendendo più di quello che si ha a disposizione, perché l’Auxilium non è un marchio come quelli che regnano sugli scaffali dei supermercati: l’Auxilium porta con sé grandi responsabilità, che questa società ha violentato dal primo minuto di quando, quattro anni fa, si arrogò il diritto di essere la prosecutrice della storia dell'Auxilium. Un atto di presunzione che è in realtà il peccato capitale di una società che anche oggi ha abbandonato le proprie responsabilità, disertando l'ultimo giorno, l'ultima recita, l'ultimo respiro della società. Normale leggere le parole incise come sulla pietra dalla Curva Guerrieri sugli striscioni mostrati al PalaVela, parole farcite di bile meritata, così come gli applausi per i protagonisti sono stati veri e genuini, gestione dell’odio e dell’amore che solo i tifosi sanno fare in maniera magistrale.
Non avrebbe senso inserire gli striscioni in un articolo, giusto elencarne alcuni così come sono comparsi, da via Ventimiglia fino dentro il PalaVela. Dove l’Auxilium è morta e la pallacanestro torinese ha perso l’ultimo briciolo di credibilità: anzi no, l’ultimo sarà accettare l’eventuale Serie B.
“Non paghi i dipendenti e chiami noi pezzenti”
“Ma quali imprenditori, pagliacci e traditori”.
“Magari un giorno balleremo di nuovo insieme, Grazie Peppe”
“Staff e giocatori, orgoglio di questi colori”
Commenti