Ecco il punto di vista di Antonello Arioli a due giorni dal ko rimediato dalla Fiat Torino sul campo di Cremona (La foto di Jamil Wilson è dell'agenzia Ciamillo-Castoria)
DIFESA
117 punti subiti e 62 all’intervallo. CREMONA spinta dalla pressione di non poter sbagliare cava dal cilindro una prestazione offensiva che avrebbe annichilito chiunque. TORINO non è andata a giocare in pantofole, ma qualcosa da rivedere sul suo lavoro difensivo è doveroso. Maggior pressione sulla palla avrebbe messo qualche granello di sabbia nei meccanismi perfetti dei padroni di casa, e sulle palle vaganti i lombardi sono arrivati sempre prima. 13 falli commessi in tutta la gara significano una certa remissività di fronte a una partita diventata complicata. La FIAT ha dimostrato che quando difende con maggior energia può sviluppare meglio il suo “run & gun” e tutti ne traggono grande beneficio.
NON PERDERE IL SORRISO
A volte bisogna prendere alcune partite e lasciarsele alle spalle, punto e basta. Inutile perdersi in troppe analisi e spiegazioni, in questo sport molto si può prevedere e preparare ma alcune volte le cose sfuggono alla razionalità. Così il 63% da 3P di CREMONA è un’irripetibile dimostrazione di quanto il basket a volte viaggi su binari più emotivi che tecnici.
Il primo quarto in particolare è stato costellato da tiri difficilissimi quasi sempre realizzati, e da lì la fiducia per i lombardi è diventata quella di una squadra NBA.
Ora, naturalmente senza superficialità, la FIAT deve archiviare in fretta il brutto pomeriggio e approfittare della pausa per lavorare con la serenità e la spensieratezza che ha mostrato finora. Niente di più, niente di meno.
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