Trappola evitata, la Fiat supera in volata Capo d'Orlando
La squadra di Galbiati e Comazzi inizia benissimo, poi subisce il ritorno dei siciliani. Nel finale decidono Vujacic e Mbakwe
La Fiat Torino soffre, lotta, combatte e trema ma alla fine vince per 92-89 la sfida con la Betaland Capo d'Orlando, la prima da vincitori della Coppa Italia. Un successo ottenuto al termine di una partita equilibrata, in cui Torino ha dato l'impressione di poter fare un sol boccone degli avversari esclusivamente nel primo periodo, chiuso 35-18 grazie ad un attacco praticamente incontenibile e a una difesa coadiuvata dall'enstusiasmo e dalle percentuali deficitarie dei siciliani. Che, quando hanno aggiustato la mira, hanno iniziato a macinare pallacanestro, approfittando del momento di pausa preso dalla Fiat: con Pelle in campo, infatti, il pubblico torinese ha potuto godersi un grande spettacolo fisico e atletico, purtroppo spesso inutile a livello cestistico. Campani ha colpito con impressionante regolarità, mettendo a nudo tutti i limiti difensivi del centro ex Varese, mentre i normali avvicendamenti scelti dallo staff tecnico hanno rallentato lo splendido inizio. Partita decisa nei secondi finali dai tiri liberi di Trevor Mbakwe, paradossale vista la percentuale fino a quel momento deficitaria del lungo nigeriano dalla lunetta. Se Mbakwe ha messo la proverbiale ciliegina sulla torta, la base è stata preparata da un grande Sasha Vujacic, autore di 26 punti con il 71% dalla linea da tre e di alcuni canestri decisivi per il momento in cui sono arrivati e per la posizione all'interno della sceneaggiatura della partita: l'esterno sloveno è stato il migliore per Torino insieme a Boungou Colo, che evidentemente non si è dimenticato della finale di Coppa Italia, in cui con le sue triple ha tenuto a galla la Fiart nei momenti di difficoltà. L'ala franco-congolese ha segnato a ripetizione nella prima frazione, dimostrando di essere un gran difensore ma anche di avere tanti punti nelle mani, anche se la continuità non è certo il suo forte. Ottima anche la prova di Mbakwe, che ha saputo gestire e controllare la gran giornata di Campani, prolifico anche se non brillante come al solito il playmaker Garrett, che ha chiuso con 13 punti e 6 assist ma senza incidere come sempre nei momenti chiave del match. Oltre a Campani, per l'Orlandina è stato ficcante e incisivo il russo Likhodey, che ha però sbagliato la tripla della vittoria, oltre ai due esterni Faust, 11 punti ma cinque falli, e Maynor, che ha piazzato la tripla dell'89-89 da distanza siderale. Due punti pesanti, una trappola evitata con coraggio e abnegazione: i festeggiamenti, il quasi testa-coda, l'inizio di partita strepitoso. I segnali per la classica imboscata c'erano tutti: brava Torino a non farsi sorprendere e a recuperare nel quarto periodo quando Capo d'Orlando è andata in vantaggio. La maturità si vede anche da questo.
FIAT TORINO-BETALAND CAPO D'ORLANDO 92-89
(35-18, 51-50, 69-71)
TORINO: Blue 8, Garrett 13, Pelle 9, Vujacic 26, Poeta 1, Colo 18, Washington 3, Mbakwe 14, Mazzola, Guy ne, Mittica ne, Tourè ne. All. Galbiati. Ass. Comazzi, Siragusa.
CAPO D'ORLANDO: Galipo' ne, Faust 11, Maynor 8, Atsur 9, Kulboka 8, Laganà ne, Woiciechowski 4, Likhodey 9, Campani 26, Stojanovic 14, Donda ne. All. Di Carlo
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