Serie A

La presentazione di coach Larry Brown

L'allenatore-leggenda è arrivato a Torino

17.06.2018 16:34

Questa mattina un aereo proveniente da New York è atterrato a Malpensa e il nuovo sospirato coach della Fiat Auxilium è sbarcato a Torino: il Golden Palace Hotel lo ha accolto e ha fatto da cornice alla sua presentazione ufficiale.

A dirla tutta Larry Brown non ha bisogno di presentazioni: arriva nella sala Diamante serio e leggermente emozionato, tra i flash dei fotografi e le telecamere Rai e Sky, tra gli sguardi di ammirazione di tutti i presenti, e firma il contratto che lo lega con un 1+1 alla società torinese.

Non si ha tutti i giorni l'occasione di essere al cospetto di una leggenda del basket e sentirlo parlare con umiltà è un vero piacere.

Racconta dei suoi trascorsi in Italia, delle amicizie con Doug Moe e Sandro Gamba, dei ritiri a Bormio con la nazionale che lo hanno portato a contatto con il basket italiano.

Si dichiara un fan del basket europeo, che preferisce all'NBA per  gioco di squadra e movimento di palla, meno legato alla presenza di star.

Lui di star ne ha allenate diverse, ha collaborato con i migliori coach e ci si potrebbe domandare che cosa lo spinga, a quasi 78 anni, a buttarsi in una nuova esperienza dopo aver già vinto tutto: "Il mio obiettivo" afferma Brown "è poter aiutare nel suo percorso di crescita questa società, in una città già innamorata della pallacanestro, rendere orgogliosi i tifosi che si aspettano l'eccellenza e trasmettere il più possibile le mie conoscenze a tutto il team".

Sostiene di non aver mai lavorato in vita sua, perchè quando fai ciò che ami non è mai un peso, e in due anni di inattività non ha realmente mai smesso di allenare, di dare consigli e di imparare a sua volta: è per lui naturale aver deciso di intraprendere questo viaggio per prendere tutto ciò che di buono potrà dargli questa nuova avventura europea.

Fondamentale sarà l'appoggio che avrà da Dante Calabria, come assistente personale, e da Paolo Galbiati e Stefano Comazzi.

Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, ribadisce il concetto del "Play the right way": avere ottimi giocatori con cui giocare duro, in maniera intelligente, sempre insieme divertendosi.

Vuole giocatori volenterosi in difesa, capaci di guardare al bene della squadra, atletici e che non prendano brutti tiri: caratteristiche che rivede nel basket europeo, secondo lui  teatro migliore per i giocatori americani rispetto alla GLeague.

Non si è ancora parlato di mercato ma il Maestro Larry ha grande capacità di adattamento a qualunque tipo di quintetto e intende valorizzare gli italiani.

Per il momento non pensa alla possibilità di vincere nella sua carriera anche uno scudetto in Italia ma è concentrato, eccitato dalla sfida, pronto a mettere a disposizione la sua enorme esperienza lavorando in un ambiente sereno per il team e per i giocatori.

 

Mettiamo da parte tutti i dubbi, lasciamolo lavorare e godiamoci un pezzo di storia vivente che da oggi incrocia il suo cammino con il nostro.

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