Just give me some Candi
Dopo il mezzo disastro di Kazan e qualche allenamento tutt'altro che facile, domenica attendiamo la partita con la dolce voglia di rivincita e con la paura di rivedere un primo quarto da horror: fortunatamente certe scene sono quasi irripetibili ed è chiaro fin dai primi minuti che quantomeno possiamo giocarcela alla pari.
Galbiati mette subito pepe (o meglio, Peppe) alla serata schierando un quintetto diverso dal solito, con Poeta e Carr subito in campo invece che chiamati a soccorrere la squadra dalla panchina.
Oltre ogni più rosea previsione partiamo bene e continuiamo ancora meglio, seppur contro avversari che restano attaccati alla partita: così attaccati che dopo un blocco assassino di Elonu il nostro capitano è tentato dall'andargliene a dire quattro, salvo poi rinunciare vista la stazza del centro di Reggio Emilia.
Nel primo tempo Wilson è un giocatore di un altro livello, indomabile, colpisce dall'arco e dalla media: Jamil, andrebbe bene anche un po' meno di così, giusto per evitare che Lillard in persona venga a reclamarti...
La Reggiana si dimostra una squadra battibile con gioco di squadra e soprattutto con una difesa asfissiante come quella di Cotton su Ledo; riesce a impensierirci solo Campodiburro ma nella seconda metà riusciamo a spalmarlo, ehm, fermarlo da oltre l'arco.
Su tutti, ancora una volta, si mette in luce Carr, i cui scarichi non sono affatto dannosi, dimostrando una grande visione di gioco e abilità di play-making oltre che indubbio talento realizzativo.
Negli ultimi minuti di gara però gli applausi sono tutti per Cotton: prima segna la tripla che chiude la partita, poi si nasconde come un ninja dietro il canestro durante la rimessa per poi appoggiare al tabellone, ricordando vagamente un Aldo Baglio che in "Tre uomini e una gamba" salta fuori dalla sabbia per segnare.
Al termine della partita tiriamo tutti un respiro di sollievo, la tensione si scioglie e possiamo dire che il nostro coach è sopravvissuto anche stavolta: quasi con le lacrime agli occhi continua a rispondere alle domande sullo stato di salute di Larry Brown dei giornalisti che non capiscono che di questo passo quello che avrà bisogno di cure sarà lui.
Pare che a fine gara Candi gli abbia rivolto parole poco gentili, vincendo a mani basse il premio simpatia, dopo essersi tuffato per tutta la partita, che gli verrà consegnato direttamente da Cusin.
Tirando le somme, ciò che ammiro di questa squadra è la capacità di reagire e di essere imprevedibile: un giorno non tiriamo per niente da fuori, il giorno dopo sembriamo gli Warriors, un giorno il nostro miglior realizzatore è Cotton, quello dopo Carr, un giorno Cusin è in letargo, poi si risveglia ed è a caccia, un giorno abbiamo un coach, quello dopo chissà.
L'unica cosa certa sono il talento, la grinta ed il sorriso di Poeta quando scippa un pallone.
Photo credits: Fotoracconti.it
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