Coach Arioli su Okeke, Mbakwe...
L'analisi del coach della Crocetta su Torino vs Milano
OKEKE DA “4” ?: Riflessione obbligata dopo i minuti iniziali di OKEKE. Entra in quintetto a fianco di MBAKWE in un ruolo inusuale rispetto a prospettive, aspettative e teoriche potenzialità di un giocatore di 2.06 che possa giocare “fuori”. Ma al di là della teoria, forse BANCHI ha visto giusto per il presente: in un ruolo più vicino a canestro il buon DAV oggi avrebbe più minuti e situazioni tecniche più congeniali rispetto al suo presente tecnico (si può onestamente pensare che al momento possa battere un esterno 1c1 in palleggio e mettere in ritmo un compagno? O che possa uscire da un blocco e tirare da tre punti?). Inoltre questo consentirebbe a WASHINGTON di giocare più minuti da “3” rendendo TORINO ancor più camaleontica e difficile da affrontare. Nell’attesa che il ragazzo migliori il suo bagaglio tecnico, l’opzione è ricca di significati interessanti per lui e per la FIAT. Ci viene in mente RICCARDO PITTIS, partito per essere un playmaker di 2 metri e diventato un giocatore devastante da”3” o addirittura da “4” tattico.
35 PUNTI IN 30 MINUTI: Premessa: la MILANO vista al Ruffini è stata la peggior squadra vista a TORINO quest’anno, per lo meno sotto l’aspetto tattico. Interminabili serie di palleggi perimetrali modello “mezza ruota “ anni ’70 e tiracci da 3 punti senza ritmo. Però è evidente che TORINO ha difeso forte, di squadra, con meccanismi di aiuto difensivo e letture sul pick’n’roll che hanno reso l’area torinese inattaccabile, senza dare mai l’impressione di avere punti vulnerabili. Quando i gialloblu buttano sul campo questi livelli di concentrazione e intensità interpretano al meglio la pallacanestro che vuole il suo COACH e mostrano di essere, in Italia, competitivi ai massimi livelli.
MBAKWE, IL SIGNORE DEGLI ANELLI: Come una palla di gomma rimbalza e arpiona ogni pallone in 10 minuti di un terzo quarto memorabile per lui e per la FIAT. La sua presenza è decisiva, la sua cattiveria agonistica e il suo atletismo riducono al ruolo di comprimari TARCZEWSKI e GUDAITIS (non dimentichiamo: giocatori di peso in EUROLEGA, ancorchè clamorosamente ridotti al ruolo di “corri-blocca-vai a rimbalzo” nell’economia tattica milanese). Crediamo sia il giocatore meno sostituibile tra i torinesi. BANCHI lo gestisce con molta accortezza, ma la squadra deve fare altrettanto, per esempio non esponendolo a continue penetrazioni degli esterni e al rischio di conseguenti problematiche legate ai falli. Con MILANO pochi “buchi” difensivi, in altre partite no: probabilmente la vera chiave della stagione-FIAT è tutta qui.
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