Canestro e Fallo: La vita è dura!
LA VITA E’ DURA
C’è un momento che, più di tanti altri, fotografa cosa sia stata Torino-Venezia ed è stato quando, con una manciata di secondi da giocare nel primo quarto e una montagna di falli da spendere, Galbiati mette in campo Tourè per fermare De Nicolao, anche irregolarmente. L’ex Milano, però, perde clamorosamente l’equilibrio e si schianta su quel parquet che stava accogliendo i suoi primi istanti in campo, lasciando un’autostrada al play avversario che, ovviamente, realizza. Il momento più grottesco del mio weekend sportivo, che annoverava già un tiro in fallo laterale di Niang due giorni prima, reca un messaggio simbolico ben preciso: la vita è dura.
E’ dura, ma in casa Aux ce n’eravamo un pochino dimenticati. Con ragione, eh: vincere la Coppa Italia non è proprio cosa da tutti. Sono seguiti giorni da favola con sorrisi, festeggiamenti, felicità. Tutto perfetto, tutto meraviglioso. Una splendida vacanza. Però dalle vacanze si deve ritornare, perché la vita non è fatta solo di lustrini, ma anche di bocconi amari e schiaffoni. Lo schiaffone, fortissimo, ce lo hanno tirato De Raffaele e i suoi, giocando una partita perfetta o quasi, intontendoci di triple e di talento, chiudendo pressoché ogni varco dietro. Certo, magari avessimo difeso un pochino avrebbe aiutato, per carità, ma questa è un’altra storia.
Mentre, col passare dei minuti, Jenkins, Biligha e Haynes ci facevano simpaticamente il mazzo, lasciandoci la sensazione orrenda di una partita finita prima ancora dell’intervallo, vista la nostra mancanza di energia in grado di girare l’inerzia (escluso qualche lampo quale l’alley oop di Washington da santificazione in vita), il pubblico dava un altro grande segnale continuando a compattarsi, a incitare, a crederci a dispetto di tutto. La vita è dura, ok, ma noi siamo qua. E, alla fin fine, è qua anche la squadra che, nel finale, ha anche tentato un recupero fuori tempo massimo, con qualche errore pazzesco sotto canestro di troppo che avrebbe potuto mettere un pizzico, non di più, di pepe agli ultimi minuti. Invece ci siamo dovuti accontentare di un distacco tutto sommato onorevole: la vita è dura, però teniamo botta.
A proposito di vita dura, Cremona e Cantù non sono proprio trasferte agevoli, calcolando anche che le nostre dirette avversarie si stanno avvicinando ringhianti al quinto posto e con alcune siamo anche in svantaggio nello scontro diretto. Allora ben venga il ceffone che ci ha riportati alla realtà dopo settimane da sogno. Abbiamo bisogno di essere tutti presenti per iniziare il rush finale. Perché la vita è dura, ma i playoff ce li vogliamo prendere.
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