Sacchetti: "Ritrovare la gioia di giocare a basket"
"Voglio che i miei giocatori ritrovino la gioia di giocare a basket" forse è questa una delle frasi chiave di Meo Sacchetti a margine della conferenza stampa, accerchiato dal più classico dei "circhi mediatici". "Io non sono Messina, anche se vorrei esserlo, ma ho un approccio diverso, vorrei che i miei giocatori si sentissero liberi. C'è comunque Lele Molin nel mio staff che conosce bene i metodi di Messina. Ognuno deve avere l'ambizione, il desiderio e l'adrenalina di prendersi il tiro decisivo. Mi è dispiaciuto molto in passato sentire che ci sono stati giocatori che hanno rinunciato alla maglia azzurra perché volevano fare le vacanze estive. Voglio che la canotta della nazionale torni ad essere un traguardo, come avveniva in passato anche perché permetteva di arrivare a un ingaggio più alto e credo che il gioco sia ancora voglia di divertirsi e libertà di espressione atletica". Sull'alternanza tra passato e presente il neo CT della nazionale si addentra in una successiva analisi "Un tempo era la povertà o comunque il bisogno a spingere verso l'eccellenza. Ora che questo problema è fortunatamente venuto meno, bisogna puntare sulla voglia dei ragazzi di ribellarsi e sul desiderio di eccellere. Anche se uno nasce ricco e ha il BMW in garage deve poter dire che vuole raggiungere quell'obiettivo con la maglia della nazionale". Un capitolo a parte ovviamente, dopo la partita di ieri è dedicato a David Okeke, inserito nella lista dei 24 (che verrà poi scremata a 16). "David è un ragazzo promettente e che ieri ha espresso tutto il suo talento. Ma ha ancora molta strada davanti, non deve considerarsi già arrivato o decisivo per la sua squadra e per la nazionale come ad esempio Luka Doncic per la Slovenia. Deve aver tempo di crescere ancora e ha in panchina chi lo sa guidare con attenzione come Luca Banchi".
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