La Serie A cambia volto. Il Consiglio Federale di ieri ha segnato una svolta attesa da anni: per consentire un aumento del numero di promozioni dalla Serie A2 alla Serie A, il format del massimo campionato nazionale cambierà. Dalle 16 squadre attuali si passerà alle 18 della stagione 2019/2020, con tre promozioni dalla Serie A2.
LA DELIBERA
“Il Consiglio federale ritiene di rendere concrete le iniziative volte a dare sostanza a ciò che da anni viene lamentato. Il Campionato di serie A2 è stato capace in questi anni di consolidarsi sia tecnicamente sia finanziariamente, con ben 32 club partecipanti, fra cui alcuni particolarmente blasonati nonché dotati di impianti all’altezza. Pertanto, nella convinzione che il dato economico debba comunque essere contemperato con quello sportivo per sviluppare il maggiore interesse possibile nelle nostre competizioni, il Consiglio federale ha ritenuto di dover assumere un intendimento netto circa la volontà di incrementare il numero delle promozioni/retrocessioni che regolano i rapporti fra primo e secondo Campionato maschile Nazionale, fissando nella stagione sportiva 2019-2020 l'orizzonte temporale per l'entrata in vigore della riforma.
TORINO, PROBLEMA RUFFINI PER IL FUTURO
Uno dei punti di svolta per la pallacanestro torinese è stato riappropriarsi dello storico impianto di viale Burdin. Quante volte avete sentito l’affermazione “i 5000 del PalaRuffini”? Diffidate, perchè l’impianto torinese non è neanche minimamente vicino a quella cifra. O meglio, senza infrangere le norme di sicurezza. “Con i due anelli superiori, senza seggiolini, l’impianto può avvicinarsi a quella cifra, naturalmente con le tribune a bordo campo” è il punto di vista di chi il Palasport torinese lo vive da anni. Cosa si aspetta a omologarlo con i 5000 posti, resi necessari per puntare ai playoff nella prossima stagione? Prima di tutto sono necessari adeguamenti, costosi. A cui seguiranno modifiche nella gestione, anche quelle costose. Superando i 4999 posti, si rendono necessari accorgimenti che cambiano l'impatto economico della gestione di un impianto che, ricordiamo, oltre a vivere i “pienoni” della pallacanestro si presta anche ad altri eventi, ben più ridotti. Ma con i medesimi costi, nel caso in cui si passasse a 5000 di capienza.
LA DELIBERA DEL CONSIGLIO FEDERALE SUGLI IMPIANTI
“Lo stesso intendimento è stato espresso affinché dalla stagione 2017-18 gli impianti utilizzati per i play off della serie A abbiano una capienza non inferiore ai 5000 posti seduti e dotati di impianto per l'aria condizionata. E’ auspicabile che già dai prossimi play off i club si adeguino a questa prospettiva”.
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