Un piccolo passo
Che domenica sarebbe stata la giornata della svolta ce lo si sarebbe potuto aspettare, vuoi perchè Reggio Emilia ha problemi tanto quanto Torino, perchè il nostro roster ha un grande potenziale nonostante le sei sconfitte consecutive dell'ultimo periodo, e vuoi per quella scintilla di speranza che non smette mai di brillare anche nel cuore del tifoso più incazzato.
Le settimane di lavoro di Paolo Galbiati e di tutta la squadra hanno finalmente dato i loro frutti, ma non senza difficoltà.
In settimana Jaiteh ha rischiato una caviglia e Mcadoo la vita, essendo un uomo con 39 di febbre: nonostante ciò è Carr a restare in tribuna per la seconda settimana consecutiva. Lui la prende con filosofia, senza ovviamente cambiare espressione del volto, e seguendo la partita con un occhio al campo e uno al cellulare, con lo stesso entusiasmo con cui io pensavo all'esame di latino del giorno dopo.
Tutti coloro i quali si aspettavano il riscatto dell'Auxilium hanno però dovuto aspettare, tremanti nel freddo del palazzetto, il secondo quarto: durante la prima frazione di gioco il nervosismo tra il pubblico ha raggiunto livelli indicibili, tra vene pulsanti, bocche sgraziate e spasmi quando sul parquet andava in scena l'epico duello Cervi-Cusin.
Finalmente, dopo l'iniziale agonia qualcosa si sblocca, la squadra inizia a giocare senza temere le pressioni esterne, non facendosi intimorire da un'avversaria assolutamente alla portata.
Portannese gioca minuti di qualità e quando torna in panchina riceve una standing ovation da un Palavela che in poco tempo ha imparato a volergli molto bene, Poeta fa capire a tutti che non ha più voglia perdere.
Cotton è un giocatore fondamentale per l'equilibrio della squadra, la sua presenza in difesa e in attacco nei momenti decisivi era mancata terribilmente, Hobson è un'entità onnipresente che pur senza strafare è il vero valore aggiunto di questa Torino, Moore è un mago che tira fuori triple spettacolari dal cilindro.
Se dovessi poi scegliere un' immagine per rappresentare questa vittoria sarei indecisa tra il sorriso di Mcadoo quando Anumba ha segnato durante l'ultimo minuto o quello di Jaiteh sull'ultima sua stoppata: un gigante buono che a fine gara ringrazia i tifosi con gli occhi che brillano, quello che più di tutti ha dimostrato che basta saper attendere e lavorare duro per guadagnarsi il proprio posto e diventare un elemento irrinunciabile.
È chiaro che i problemi non sono svaniti nel nulla, la strada per la salvezza è lunga e tortuosa ma una ventata di positività era vitale ed è bello potersi scordare per qualche ora dei problemi societari, dei debiti, delle scadenze... Ecco, forse ho appena rovinato la magia, ma prima di qualunque altra cosa è fondamentale farsi trovare pronti domenica prossima contro Sassari, da sempre sfida emozionante, per poter continuare a sorridere.
Photo credits: Fotoracconti.it
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