La dolce attesa dei tifosi torinesi
Le ferie sono ciò per cui più vale la pena aspettare nella vita, insieme alla pizza a domicilio ed il bacio del vero amore, eppure in questi giorni i tifosi di basket si sono ritrovati in vacanza, a riposo forzato, senza averlo richiesto: quelle ferie imposte che di solito vengono consigliate a chi non sta tanto bene con la testa.
Effettivamente a Torino si è diffusa una strana febbre e proprio benissimo non stiamo: ovunque la parola d'ordine è "coppa", che sia tra amici, al tg o al banco della salumeria: l'importante è capire quale sia giusto alzare e quale mangiare col pane.
Questa pausa di campionato ha il duplice effetto di lasciarci immersi nel clima fiabesco post-vittoria e caricarci di dubbi: quando riprenderà la regular season saremo ancora così belli o dobbiamo tornare ad aver paura?
Credo che l'errore più grosso che si possa commettere ora sia peccare di presunzione e sottovalutare ciò che ci attende: la prima partita in casa sarà una festa per tutti i tifosi che potranno vedere il trofeo e stringersi insieme al Ruffini in un abbraccio molto sentito, più o meno fisico, ma ci sarà una partita da giocare e mai sottovalutare chi ha fame di vittorie.
Da scaramantica quale sono, penso che il termine "scudetto" debba essere bandito immediatamente fino al mese di giugno. So che la frase "ci aspettano 11 finali" è più riciclata della carta usata da un ecologista, ma ciò non toglie che sia vera.
Per il momento però, visto che sono in vacanza, continuerò nella mia gioiosa follia che mi fa raccontare a chiunque, a distanza di giorni, dell'impresa compiuta a Firenze: sono ancora così euforica che indosserei qualunque gadget con la data del 18 Febbraio, anche le mutande o una giacca multicolor se il Presidente ritenesse una t-shirt o una sciarpa troppo convenzionale.
Siamo tutti madri in dolce attesa che hanno appena ricevuto la notizia più bella e adesso aspettano impazienti, impaurite ma col sorriso.
Oppure se l'idea della gravidanza vi mette ansia, siamo sdraiati su un lettino sulla spiaggia, il mare a due passi, con un drink in mano che ci annebbia leggermente le idee: il sole potrebbe bruciarci e non sappiamo nemmeno nuotare così bene...ma per adesso tutto è perfetto così.
Arianna Spennacchio
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