FINAL 8 LBA: le pagelle delle semifinali
È tempo di semifinali sul parquet del PalaAlpitour: quattro squadre a contendersi l’accesso alla finale di domenica, al cospetto di un’arena gremita (11537 presenti) e tifoserie caldissime.
Se la vittoria della Virtus Bologna rispetta i pronostici, stessa cosa non si può dire dell’andamento di entrambe le semifinali: due partite con protagoniste assolute e distacchi netti che non ci regalano brividi negli ultimi minuti. Non ci resta che aspettarci una grande finale.
VIRTUS BOLOGNA 9: la squadra di coach Scariolo affronta la semifinale serenamente in modalità schiacciasassi. Fin dai primi minuti il talento di Belinelli e compagni annichilisce la difesa degli avversari, dopo l’intervallo Derthona cerca di tornare in partita ma una schiacciata di Jaiteh e le triple di Teodosic e Hackett spengono sul nascere i ruggiti piemontesi. Ci pensano poi Ojeleye ed il solito numero 3 ad archiviare la pratica. La Virtus vola in finale, più determinata che mai.
BERTRAM DERTHONA 5,5: dopo un primo tempo di dominio delle V nere, la squadra di Tortona scende finalmente in campo trascinata dallo spirito di un ottimo Demonte Harper e dalle giocate di JP Macura. Bologna però ci mette poco a rimettere i leoni in gabbia. Filloy non ci sta ad essere domato ma le percentuali non sono dalla sua parte. I bianconeri stasera sono un frecciarossa e gli uomini di coach Ramondino arrancano su un triciclo. Spente le speranze per la Coppa, Derthona può tornare a concentrarsi sul campionato.
GERMANI BRESCIA 7,5: in partita con la giusta faccia fin dai primi minuti, Della Valle e compagni macinano punti e giocano con ottima aggressività difensiva e atletismo. Pesaro cerca di rientrare in partita ma i tentativi sono deboli e ai biancoblu basta amministrare il vantaggio accumulato nei primi tre quarti con le giocate sul finale di Massinburg e Odiase. Conquistano meritatamente l’ultimo pass per la finalissima.
CARPEGNA PROSCIUTTO PESARO 5: dopo un inizio equilibrato, i ragazzi del solito pacatissimo coach Repesa subiscono l’aggressività dei bresciani, che guadagnano un sostanzioso vantaggio. Come suggerisce lo sponsor, la Carpegna Prosciutto ha bisogno dei suoi tempi di stagionatura: al rientro in campo cercano di recuperare lo svantaggio ma la gara si fa più sporca e le proteste costringono Repesa a lasciare il campo. Il nervosismo è l’unico protagonista pesarese a scendere in campo: se Rossini potesse comporre un’opera sui suoi concittadini, il tempo non sarebbe sicuramente un “allegro con brio”. Gudmundsson ci prova ma la gara è ampiamente nelle mani della Leonessa.
Ph. credits: Giulia Serafini
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